Il leader del movimento “Milanisti non Evoluti”, Alessandro Jacobone, in un’intervista a Sportal.it archivia l’era Berlusconi e commenta l’approdo, finalmente ufficiale, dei cinesi alla guida del club rossonero.
Alessandro, eccoci qua con un Milan diventato totalmente cinese. Dopo un lungo tira e molla durato quasi un anno, ecco presentarsi i tanto agognati investitori. Cosa provi dopo aver visto realizzarsi quello da te anticipatoci mesi fa circa la partecipazione del governo cinese all’acquisto della società rossonera?
Quella di venerdì è stata una giornata lunga e faticosa. Il tam tam di notizie, le decine di telefonate e le conferme delle riconferme sul procedere della trattativa, hanno consumato me e i miei collaboratori che oggi più che mai vanno ringraziati per aver creduto nel gruppo Non Evoluti e nel sottoscritto particolarmente. Ci siamo spesso trovati soli e assediati da tifosi che, dopo anni di sofferenze, chiedevano a me informazioni che spesso non ero nemmeno in grado di dar loro. Mi sono sempre chiesto come facessero i salmoni a risalire la corrente di un torrente. Beh adesso l’ho capito. Per quanto riguarda il discorso relativo al governo cinese, le prime informazioni le ho apprese proprio in casa loro. Per ragioni lavorative, mi sono trovato a poter raccogliere pezzi di puzzle tra la Camera di commercio italo/cinese e un paio di eventi esclusivi dove non ho esitato dall’imbucarmi. Avete presente Ace Ventura quando cercava indizi su chi avesse rapito la mascotte di una squadra di football? Ecco, mi sono sentito come lui.
La diretta sulla pagina Milanisti Non Evoluti 2.0 in compagnia dell’ avvocato La Scala, ha regalato delle anticipazioni che qualche ora fa sarebbero sembrate irrealizzabili. Come hai vissuto queste ultime ore di suspense?
Sinceramente dopo l’appagante collegamento con Giuseppe La Scala, ero andato a letto con dubbio. Finita la diretta aveva infatti confessato a noi amministratori del gruppo che a suo avviso si sarebbe chiuso in poche ore. Affermazione che, nonostante la stima, pareva a tutti un po’ azzardata. Ed invece aveva ragione lui. Gancikoff o non Gancikoff, aspettavamo i cinesi e i cinesi sono arrivati. L’hashtag polemico del “i cinesi non esistono” puo’ essere tranquillamente cestinato.
Molti nostri colleghi e addirittura Pasquale Campopiano, si sono complimentati con voi per l’ottimo lavoro effettuato. Cosa ti emoziona di più, l’aver avuto ragione o l’effettiva cessione dell’ Ac Milan?
Già a sentir parlare di lavoro, mi viene da sorridere. Se non ci fosse stato l’amore per i colori rossoneri e la passione da tifoso, credo avrei mollato molto prima. E poi diciamoci la verità, la tenacia è stata accompagnata dalla fortuna di poter frequentare certi ambienti, anche extra calcistici, che ci hanno regalato spunti interessanti sui quali lavorare. I complimenti fanno molto piacere, ma i messaggi di ringraziamento di tifosi che con il tempo sono diventati parte integrante dei Non Evoluti, sono la vera ricompensa per tanti sacrifici.
Noi tutti amiamo il Milan e in questo caso crediamo che la cessione fosse necessaria affinchè la nostra squadra tornasse ai livelli che gli competono.
Chi ti senti di ringraziare in questo momento?
Senza se e senza ma una persona in particolare, Silvio Berlusconi. L’abbiamo attaccato senza sosta chiedendo lui di lasciare, ma mentre noi abbiamo usato le parole, lui la storia l’ha scritta con le numerose vittorie. Se a quarant’anni passati ho potuto vedere vincere ben cinque coppe dei campioni e svariati trofei, lo si deve al suo spirito imprenditoriale che ci ha trascinato per anni. Onore al merito, anche se si è stati definiti tifosi non evoluti.