Si è ritirato nel 2014
Javier Zanetti e l’Inter. Un legame indissolubile che non è di certo terminato con la fine della carriera da calciatore dell’argentino nel 2014. L’attuale vicepresidente nerazzurro ha parlato della sua esperienza nel club come capitano.
Intervistato da Sorare, Zanetti ha spiegato il suo rapporto con i colori nerazzurri: “Per me l’Inter è famiglia. Essere il capitano è stata una grande responsabilità – così l’argentino -. Primo perché lo sono diventato molto giovane e poi perché sono stato capitano di grandi giocatori come Baggio, Ronaldo, Eto’o, Ibrahimovic. Un capitano non è solo il giocatore che grida di più o che si fa riconoscere per altri motivi, ma deve fare la differenza ed essere un esempio per tutti”.
Poi Zanetti ha voluto ricordare il 2010 culminato con lo storico triplete: “Un anno speciale, in cui ognuno di noi sentiva che avevamo una grande opportunità. José Mourinho costruì un gruppo di grandi giocatori con grandi personalità. Negli ultimi due mesi, furono due le partite decisive: quella con il Chelsea e quella famosa con il Barcellona – continua -. La finale al Bernabeu ha significato tanto. Come capitano, ho potuto alzare la Champions League e portarla a Milano. È stata una vittoria del club e lì ho realizzato un sogno”.