Lo Special One è tornato sulle proteste di domenica scorsa, che gli sono costate un rosso e la squalifica
Chi pensava che il tempo lo avesse cambiato, che ne avesse smussato alcuni lati caratteriali – alcuni volutamente accentuati perchè figli del personaggio – forse non ha ancora imparato a conoscere José Mourinho. Il tecnico portoghese, che nella giornata di martedì ha festeggiato i 22 anni di carriera da allenatore, è tornato sulla sua rumorosa espulsione subita durante il secondo tempo del match – poi perso – contro l’Atalanta.
Intervenuto al gala portoghese “Quinas de Ouro”, organizzato dalla federcalcio lusitana, lo Special One ha voluto ricordare a tutti di essere rimasto quello di sempre: “22 anni sono passati velocemente, ma voglio continuare. Mi sento bene, mi sento forte, motivato, mi piace vincere, odio perdere, non è cambiato nulla. Il colore dei capelli, sì, anche le rughe, ma sono pronto a continuare. Non per altri 22 anni, che non c’è tempo, ma per qualche anno in più”, ha esordito.
“Ora che festeggio 22 anni da allenatore, l’espulsione non è una novità per me, forse rispecchia il mio modo di essere. Non voglio che cambi. La scorsa stagione abbiamo fatto quello che nessuno si aspettava, quest’anno cercheremo di fare meglio. Non abbiamo lo stesso potenziale economico dei nostri rivali: abbiamo fatto un mercato da sette milioni di euro. Però abbiamo qualità, passione, tante persone a cui piace lavorare insieme, che è una cosa importante. Poi a fine stagione vedremo…”, ha concluso.