Le parole di José Mourinho
José Mourinho al termine della partita vinta in rimonta in casa del Sassuolo ha deciso di parlare solo in portoghese, affiancato da un traduttore: “Il mio italiano non è sufficiente e non è abbastanza buono per esprimere determinati concetti. Un concetto che ho già sottolineato è che la stabilità emotiva è fondamentale per ottenere risultati”.
“Per quanto riguarda il pallone non restituito nel finale abbiamo detto a quelli del Sassuolo che per ricevere fair play bisogna darlo e nella loro squadra c’è un giocatore che di fair play è carente. Voglio ringraziare la proprietà e il direttore Tiago Pinto che nelle ultime 24 ore mi hanno sostenuto – ha proseguito Mou – È stata una vittoria sofferta, ma meritata. Anche quando eravamo sotto di un gol eravamo noi la squadra migliore in campo. Sono molto felice per i giocatori e per tutti i nostri tifosi. Una parola devo dedicarla anche al mio assistente Salvatore Foti, che oggi non c’era ma che ha lavorato tanto per questa partita”.
Nel pre-partita, Tiago Pinto si era così espresso: “Voi ormai mi conoscete e sapete che io cerco di non alimentare le questioni extra campo. Ora però è il momento di dire basta. Inchiesta della procura? Fino ad adesso non abbiamo ricevuto niente, mi fido del buonsenso della procura. In questo inizio di campionato abbiamo visto allenatori con atteggiamenti molto più brutti di quelli di Mourinho e non è successo nulla. Basta andare sui social per vedere degli esempi. Ho visto nei prepartita degli allenatori che commentano le designazione e nessuno dice niente. Quello che ha detto ieri Mourinho non è un’offesa a nessuno”.
“Quest’arbitro non ci ha mai diretto. Se veniamo qua a parlare dobbiamo dire quello che vogliono loro. Ci sono persone che appena parla Mourinho sono lì pronte a commentare: se commenti le parole di un altro hai tre notizie, se commenti quelle di Mou ne hai trecento. Ora basta. Noi stiamo pure cambiando il nostro atteggiamento. Se un allenatore come lui non può usare espressioni emozionali, allora non so più cosa dire”, aveva concluso.