Il presidente della Juventus Agnelli in una lettera agli azionisti del club bianconero muove un duro atto d’accusa nei confronti delle istituzioni del calcio.
ll presidente della Juventus Andrea Agnelli nella lettera indirizzata agli azionisti del club bianconero ha attaccato duramente le istituzioni del calcio (Uefa in primis ndr), riproponendo il progetto della Superlega. “Il calcio e la Juventus in particolare hanno subito un durissimo colpo a causa della pandemia Covid-19. I danni causati sono stati ingenti. Intere linee di ricavo sono scomparse da un momento all’altro, mentre la base dei costi è rimasta immutata”.
Ma per Agnelli le cause della crisi del sistema non sono solo da addebitare alla pandemia: “La complessiva instabilità e quindi debolezza del comparto calcistico non possono però, e non devono, essere attribuite esclusivamente alla pandemia. Le grandi istituzioni del calcio, che agli albori svolgevano la funzione di terze parti indipendenti e garanti dell’applicazione corretta delle regole, hanno progressivamente aggiunto al ruolo di regolatori quello di organizzatori, broker, distributori del prodotto calcio e infine percettori e distributori dei proventi”, è il duro atto di accusa.
“La programmazione sana e credibile di una società non può basarsi su obsolete impalcature di sistema, pena il ridimensionamento collettivo del comparto, cioè quanto di meno auspicabile per il calcio, lo sport più popolare del mondo”.
Da qui il richiamo alla Superlega e ai suoi valori, per attirare anche il pubblico più giovane: “E’ opportuno darvi conto del fatto che questa nuova competizione, che si propone di offrire al mondo il miglior spettacolo calcistico, ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica:
– un nuovo framework condiviso per il controllo dei costi, che contribuisca, contrariamente a quanto affermato anche in sedi autorevoli, all’equilibrio competitivo delle competizioni;
– un forte impegno alla solidarietà e alla mutualità;
– la centralità delle prestazioni dei club nelle competizioni europee e del contributo di questi allo sviluppo dei talenti come elementi fondanti di un nuovo concetto di “meritocrazia” sportiva (concetto che non può basarsi esclusivamente sulle performance domestiche in ossequio a equilibri geopolitici e commerciali che dovrebbero rimanere estranei all’essenza dello sport).
In sintesi: un nuovo paradigma meritocratico ed un ritorno ai fondamentali”.
La Juve sarà protagonista nei prossimi anni nonostante il pesante passivo di bilancio delle ultime stagioni: “La Juventus ci sarà e il sostegno della mia famiglia, da ormai quasi un secolo, sono la testimonianza più tangibile e la migliore garanzia per continuare a ricoprire un ruolo di vertice nel grande spettacolo del calcio: condividendo la stessa passione con centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo”.