La Juve ha ripreso a vincere capitalizzando al meglio il vantaggio acquisito durante il match.
Se la vittoria ottenuta in extremis contro la Fiorentina poteva rappresentare un brodino prima della sosta, l’affermazione della Juve all’Olimpico di Roma suona già diversamente. La squadra bianconera ha mostrato la compattezza tanto cara al tecnico, che più volte aveva invocato quell’attenzione e quella determinazione necessarie per portare a casa i risultati.
Già, il verdetto del campo: nell’infinito dibattito tra “risultatisti” e “giochisti”, tra il “corto muso” di stampo allegriano e il “Sarrisimo” del tecnico della Lazio, a Roma ha prevalso il primo. L’allenatore toscano sembra però infastidito dalle succitate categorizzazioni, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di DAZN subito dopo il match dell’Olimpico.
“Io mi diverto quando fate queste contrapposizioni. Quando lo capirete sarà troppo tardi. Voi volete così, io vi racconto le cose al contrario di quelle che penso, così almeno siete tutti contenti, vi divertite e a me va bene. Non è questione di corto muso, di Sarrismo: a parte che giocava Juve-Lazio e non giocava Allegri contro Sarri, e poi qual è l’allenatore a cui non piace giocare? Ci sono anche gli avversari, la loro forza. Il calcio è anche strategia, c’è un momento dove devi tenere la palla, un momento in cui serve fare il contropiede ed il momento in cui devi difendere. La partita non è scritta su un protocollo, quello che succede dal primo al novantesimo. Però cosa volete che vi dica, voi dite così e io vi accontento”, ha dichiarato il tecnico.