Un 3-1 senza repliche, raccolto sul campo della capolista che in questo modo manca la possibilità di scappare nei confronti dell’Inter e le altre inseguitrici. La Juventus batte a San Siro l’incerottato Milan dell’Epifania, e prova a riaprire il campionato.
La partita del Meazza, a lungo a rischio per problemi legati alle positività al Coronavirus di Cuadrado e Alex Sandro, si rivela molto più a senso unico del previsto. Privato anche di Rebic e Krunic oltre che gli ampiamente previsti Ibrahimovic, Bennacer e Gabbia, il Milan subisce infatti fin dai primi minuti la verve della Juventus. In particolare la serata di grazia di un inarrestabile Federico Chiesa.
Dopo i primi squilli firmati da Dybala e Frabotta (dall’altra parte rispondono Hauge e Castillejo), è infatti l’ex viola ad andare a segno al 18′, con uno spettacolare destro all’incrocio dopo un elegantissimo fraseggio con Dybala. Il Milan soffre, ma cresce nel corso del primo tempo fino allo spettacolare pareggio di Calabria, centrocampista per una serata e capace al 41′ di sfruttare al meglio un contropiede avviato dopo aver strappato palla dai piedi di Rabiot.
Il secondo tempo però rivela le maggiori risorse della Juventus, che si riporta avanti al 62′ grazie a un’altra perla di Chiesa (strabordante nei confronti dell’occasionale marcatore Theo Hernandez). Pirlo si può quindi giocare le carte Kulusevski e McKennie, che lo premiano al 76′: il primo rifinisce, il secondo batte Donnarumma. La Juve chiude i conti e si riporta a -7 dalla vetta (con una partita da recuperare). Il Milan resta a +1 dall’Inter, ma perde per la prima volta in questo campionato e si riscopre fragile.