Massimiliano Allegri spiega il momento difficile
In piena corsa per lo scudetto fino a metà gennaio, la Juventus è incappata in una serie di risultati negativi che hanno permesso all’Inter di scappare via in testa alla classifica: nello specifico, nelle ultime sei gare i bianconeri hanno raccolto una vittoria (contro il Frosinone), due pareggi (Empoli ed Hellas Verona) e tre sconfitte (Inter, Udinese e Napoli).
Allegri: “Cerchiamo di chiudere la stagione al meglio”
Nella conferenza stampa in cui Massimiliano Allegri ha presentato la gara interna di domenica alle 18 contro l’Atalanta, il tecnico livornese ha spiegato: “Siamo dispiaciuti per i punti persi in questo periodo. Comunque l’obiettivo di questa stagione resta arrivare fra le prime quattro, dovevamo giungere a marzo nelle condizioni migliori e dal punto di vista della classifica ci siamo. Cerchiamo di chiudere la stagione al meglio, siamo anche in semifinale di Coppa Italia”.
“Abbiamo provato a lottare per lo scudetto – ha aggiunto Allegri -, ma i risultati dell’ultimo mese ci costringono ad abbandonare questa ambizione. Cosa è andato storto? Siamo in un periodo di cambiamento, c’è stato un lungo ricambio dopo nove anni straordinari: ci sono tante squadre che lottano là davanti, non è facile”.
“Recuperare solidità difensiva”, chiosa il tecnico livornese
Uno dei campanelli d’allarme delle ultime giornate è l’attenzione in difesa: la Juve ha infatti subito due gol in ciascuna delle ultime tre gare giocate. “Se ogni volta che scendi in campo prendi due gol, poi è difficile fare risultato. Ero più preoccupato contro Verona e Frosinone, davamo l’impressione di poter prendere gol in ogni momento. Con il Napoli è stato diverso, abbiamo fatto meglio, anche se sono arrivati due gol anche lì. Con l’Atalanta dovremo dimostrare di aver ritrovato solidità difensiva”.
Dopo ventisette giornate di campionato, la Juventus è seconda in classifica con 57 punti, 15 in meno rispetto all’Inter: prima del pareggio casalingo con l’Empoli (e del susseguente periodo-no) i bianconeri avevano addirittura un punto in più rispetto ai nerazzurri, che all’epoca avevano una partita in meno (e, dunque, sarebbero stati “solo” a +2).