Le parole di Luciano Spalletti
Luciano Spalletti ha parlato in ottica Euro 2024, a margine della presentazione di Azzurro Vivo Tv, nuova piattaforma digitale della FIGC. “L’80% delle convocazioni sono fatte – ha sottolineato -, ma poi c’è una finestra del 20% in cui siamo sempre pronti ad abbracciare chi vuole starci dentro o far uscire chi pensa che la Nazionale sia un giochino personale. C’è bisogno di appartenenza, di italianità. A quelli che restano a casa dobbiamo dimostrare questo ed essere all’altezza della situazione”.
“I tifosi non devono avere la sensazione di avere a che fare con bambini viziati, ma con ragazzi serissimi – ha aggiunto il ct – Qualcuno ogni tanto può pensare che si dipenda da lui, ma si dipende dalla disponibilità collettiva. Quando ho dovuto prendere delle decisioni, magari fuori non erano condivise ma dentro abbiamo fatto il risultato che dovevamo fare. Io vinco se riesco a creare una squadra, non voglio essere tuo amico se ti do la maglia della nazionale. Dovremo fare un calcio libero, io non ho mai avuto il mio calcio”.
“Devo cercare di trasmettere la stessa emozione che ho io ai calciatori, andando a vivere quest’esperienza – ha proseguito il tecnico toscano -. Quando poi ci saremo emozionati, ci verrà tutto più facile perché riusciremo a mettere quel qualcosa in più. Ho detto più volte che sono stato molto fortunato a fare questo lavoro e quasi sempre felice. Quando si parla di vittoria o sconfitta sono due facce della stessa medaglia. Io non vedo l’ora di condividere con gli italiani la passione che ho per questa maglia, le emozioni saranno bellissime”.
“Per me sarà fondamentale quando torneremo e la gente ci dirà: “siamo orgogliosi di voi” ed è quella la cosa a cui dobbiamo ambire. La maglia azzurra non si veste per due ore ma 24 ore tutti i giorni, anzi due di straordinario: 26 ore al giorno. Essere campioni in carica è uno stimolo. Anche loro nel 2021 non erano i più forti sulla carta, poi sono diventati una squadra speciale” ha concluso Spalletti.