Maicon: “Devo molto a Mancini, contento di Spalletti”

L’ex che non si dimentica. Maicon incrocerà un’altra volta il suo passato, sabato sera in Roma-Inter.
 
Il terzino giallorosso, con un tracorso glorioso in nerazzurro, ha parlato ai microfoni di As Roma Match Program: “Sicuramente non sarà una gara qualunque – ha esordito il brasiliano -, la sfida contro l’Inter ha un sapore particolare per il passato che ho avuto nella società nerazzurra. E’ una partita difficilissima e al tempo stesso importantissima. Siamo molto vicine in classifica e i tre punti per noi potrebbero determinare un bel distacco. Io ho fiducia. Sarà una partita studiata a tavolino da entrambe le squadre. Loro hanno giocatori importanti che fanno benissimo. Noi la stiamo preparando al meglio in allenamento, per arrivare a dare tutto sabato sera”. 
 
All’Inter lo volle Roberto Mancini, che adesso è nuovamente seduto sulla panchina della Beneamata: “Mancini è un grandissimo, conosce il calcio alla perfezione e sa dare motivazioni ai suoi. È un bravissimo allenatore e una grandissima persona. Quando sono arrivato all’Inter mi ha aiutato molto. Non è facile ambientarsi nel calcio italiano per uno straniero e lui mi ha dato consigli preziosi. Un pezzo importante della mia crescita nel vostro calcio la devo a lui”.
 
Alla Roma c’è Luciano Spalletti, che in quanto a bravura non è da meno: “Il mister ha sempre studiato molto l’avversario, ci conosceva e sapeva gestire i suoi. La voglia di lavorare con lui non manca. Sono contento che sia venuto. Ogni allenatore ha il suo metodo e Spalletti in campo ci fa lavorare tantissimo. Sin dal suo arrivo ha avuto parole precise nei confronti di giocatori e tifosi e i frutti si vedono. Conosce il calcio italiano meglio di chiunque”.
 
Il terzino, infine, è tornato sul passaggio dall’Inter al Manchester City, che ha rappresentato una fase piuttosto buia della sua carriera: “Fu una scelta non facile, ma era il momento di cambiare. Il City aveva un progetto ambizioso che stava partendo e mi ha convinto. Purtroppo non è andata bene. Non ho colpe da attribuire né alla società, né all’allenatore. Mi sono infortunato alla seconda giornata e poi è andata sempre peggio. Sono stati mesi difficili ma importanti per la mia crescita; è facile avere la consapevolezza della propria forza quando tutto va bene, invece forma il carattere continuare a credere in te nei periodi neri. Così si cresce”.
 

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