Prima sfida da dentro o fuori per l’Italia targata Roberto Mancini. A Chorzow domenica sera è vietato perdere contro la Polonia, pena la retrocessione nella Serie B della Nations League, passo indietro ulteriore dopo la mancata qualificazione al Mondiale di cui il movimento tutto e una Nazionale che deve ricostruirsi non hanno bisogno.
Alla vigilia della gara contro Lewandowski e compagni, però, il ct azzurro prova a spezzare la tensione: “Abbiamo iniziato un percorso a maggio, il nostro obiettivo è ben figurare in Nations League, ma soprattutto qualificarci per l’Europeo e penso che non avremo problemi a raggiungerlo una volta che saremo riusciti a trovare il gruppo, ma una Nazionale non si ricostruisce in cinque partite. Il Portogallo per ora è una squadra migliore di noi ed è giustamente in testa. Probabilmente, anche se nel calcio non si sa mai, ci giochiamo il secondo posto con la Polonia, ma non è che se si perde domani finisce il mondo: anche altre squadre come Germania, Inghilterra o Croazia rischiano di ‘retrocedere’. La Nations è stata fatta per non prendere sottogamba le amichevoli, ma non facciamo drammi”.
Quanto alla formazione, si va verso la conferma di quella che ha convinto contro l’Ucraina. Mancini spiega perché: “Per vincere serve un centravanti che fa gol, poi magari può capitare di trovare una soluzione improvvisa, come capitato al Napoli con Mertens. Servono delle soluzioni e vanno cercate. Siamo andati molto bene per 60 minuti contro l’Ucraina, poi abbiamo cambiato. Rispetto alla partita di un mese fa la condizione è migliorata”.