La squalifica di Sarri è arrivata. Senza accontentare colpevolisti e innocentisti, e soprattutto senza spegnere le polemiche collaterali. Né le precisazioni degli interessati.
Mentre il Napoli invita Roberto Mancini ad accettare le scuse del tecnico azzurro, l’allenatore dell’Inter ha nuovamente preso la parola per smentire le frasi ingiuriose nei confronti di un giornalista della Gazzetta dello Sport, attribuitegli in mattinata e risalenti al 2001:
“Vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di fin troppe strumentalizzazioni – ha scritto Mancini sul proprio sito ufficiale – Non ultima quella secondo cui, 15 anni fa, sarei stato perfino autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista, cosa non vera: non ho mai utilizzato quel termine perché non ha mai fatto parte del mio linguaggio”.
“Le esternazioni nel dopo gara di Napoli sono semplicemente in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica – ha proseguito Mancini – Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto: in queste ore si sta montando una polemica e si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema”.
Poi, un appello a tornare a concentrarsi sul calcio giocato: “Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse ora sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, fondamentale per il prosieguo della stagione dell’Inter”.
In serata, però, sul tema è tornato Alessio Da Ronch, il giornalista della Gazzetta che Mancini avrebbe apostrofato tre lustri fa:
“Era un fatto personale di cui non volevo parlare, ma avendo trovato la notizia questa mattina su vari siti ho deciso di raccontare l’accaduto – ha detto Da Ronch – Il 30 agosto 2001, al termine della conferenza stampa, il responsabile della comunicazione della Fiorentina mi disse che Mancini mi aspettava al piano di sotto. In realtà Mancini iniziò a inveire contro di me dicendomi che mi inventavo le cose e scrivevo cazzate. Io gli dissi che con quelle premesse non valeva la pena discutere, me ne andai e allora lui mi insultò in vari modi: tra i vari epiteti c’era anche quello che l’altra sera Sarri ha utilizzato nei suoi confronti: frocio. Credo anche frocio di m… Ma di questo non sono sicurissimo. Non penso che Mancini sia omofobo e non ho dato peso in modo particolare a quell’insulto. Con Mancini però non c’è stato più un chiarimento. Mi sarei aspettato delle scuse, ma da 15 anni Mancini non mi rivolge la parola”.