Dopo essere stato tra i protagonisti delle prime battute della gestione Mancini, Mario Balotelli sembra non riuscire a rientrare nel gruppo della Nazionale, dal quale era uscito a causa delle difficoltà incontrate nell’ultimo periodo al Nizza prima del trasferimento al Marsiglia dello scorso gennaio.
Intervenendo in conferenza stampa a Coverciano, il ct degli Azzurri ha spiegato con termini molto chiari la scelta di non convocare Super Mario, che aveva alluso a motivi legati al razzismo, in vista delle gare contro Grecia e Bosnia, valide per le qualificazioni ad Euro 2020: “Sono sicuro che quando parlava di razzismo non si rivolgesse a me, ci conosciamo da una vita. Mario non è qui solo per una questione tecnica e perché è stato espulso all’ultima giornata, lui lo sa, gliel’ho detto personalmente. Per le doti tecniche che ha può tornare qui e vale anche per altri giocatori attualmente esclusi. Lui sa che non deve farsi espellere e invece è successo ancora. Riprendersi l’azzurro dipenderà solo da lui, ha dodicimesi per cercare di tornare in Nazionale”.
“L’ho chiamato, anche se per trovarlo ci ho messo due giorni visto che ha 8-9 numeri di telefono – ha detto ancora Mancini, sorridendo – e gli ho spiegato che deve migliorare ancora, va alzata l’asticella. L’ho allenato da quando ha 17 anni, può fare molto di più, quando gioca al 100% vale per quattro giocatori invece si accontenta di farlo a livelli bassi. Giocasse al top, segnerebbe 3-4 gol a partita”.