Un episodio che ha condizionato la sua carriera: più di quanto vorrebbe.
Marco Materazzi torna su Zinedine Zidane e la famosa testata che il capitano della Francia gli rifilò in pieno petto a Berlino, nel corso della finale che laureò l’Italia campione del mondo a Germania 2006. E l’ex difensore azzurro è schietto sull’importanza che quell’episodio ebbe allora e su quanto abbia condizionato la sua carriera e in generale la sua reputazione nel corso degli anni.
“Quell’episodio non sarebbe mai dovuto accadere, e proprio non mi piace. Non rende giustizia all’intero arco della mia carriera – ha dichiarato Materazzi nel corso di un’intervista concessa al ‘Times’ -. Giocavamo la finale a Berlino in un clima di grande tensione e, tra battibecchi e insulti vari, Zidane mi offrì la sua maglietta. Gli dissi di no, spiegando che avrei preferito quella di sua sorella. A quel punto si girò, reagendo come tutti ricordano. Da allora non l’ho mai più rivisto”.
Altro momento memorabile della sua carriera arrivò nel 2010, nella notte in cui la sua Inter vinse la Champions League contro il Bayern Monaco. Il suo abbraccio a José Mourinho tra le lacrime, a fine partita, fece il giro del mondo. “Lui è stato il migliore allenatore che abbia mai avuto. Avevo l’abitudine di sentirmi importante come un capitano, nei suoi anni iniziai a perdere importanza. Ma con me è sempre stato onesto, dal primo all’ultimo momento. E se ripenso allo spogliatoio condiviso con Julio Cesar, Zanetti, Maicon, Figo, Milito, Sneijder, provo un misto tra felicità e nostalgia. Non c’è niente che mi manchi di più”, ha rivelato Materazzi.