Il Milan completa il percorso “scritto” e vola in finale di Coppa Italia. La semifinale di ritorno contro l’Alessandria non ha storia. La differenza rispetto ai balbettanti 90’ dell’andata, un mese fa, esprime al meglio la trasformazione che la squadra ha vissuto nella seconda parte di stagione, che vede i rossoneri imbattuti da 11 partite ufficiali e ancora in lotta, teorica, per un posto in Champions.
“Questa sera abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati – ha detto il tecnico serbo ai microfoni di Rai Sport – Era fondamentale centrare la finale, giocare con l’atteggiamento giusto e far mettere minuti nelle gambe a chi aveva giocato meno. Abbiamo fatto una buona partita, siamo stati bravi a chiuderla in 40’. La finale ci mancava da 13 anni: abbiamo raggiunto il primo obiettivo della stagione. Adesso testa al campionato, alla finale penseremo a tempo debito”.
Ha brillato la stella di Menez, tornato al gol dopo quasi un anno, meno quella di Balotelli, nonostante il gol: “Balo, Menez e Luiz Adriano saranno fondamentali per il rush finale della stagione in cui non avremo Niang, ma adesso sono ancora lontani dalla miglior condizione. La non esultanza di Balotelli? Non ricordo un gol che Mario abbia festeggiato, ma ho visto l’atteggiamento giusto, si è sacrificato”.
La sfidante sarà una tra Juventus e Inter. Chiamato a scegliere, Mihajlovic non si tira indietro: “Non mi interessa chi passa, ma se devo preferirne una dico la Juventus, perché se vincono il campionato avremo la possibilità di affrontarli per due volte compresa la Supercoppa Italiana”.
Per accedere in Europa, però, il Milan dovrà alzare la Coppa, oppure terminare nelle prime 5 in classifica. Da quest’anno infatti la finalista perdente di Coppa non ha infatti più “diritti” europei.