Non ci sono indagini in corso da parte di autorità del governo di Pechino su Rossoneri Zhejiang Investment, la società “veicolo” usata per l’acquisto del Milan, durante la trattativa che ha portato l’imprenditore cinese Yonghong Li alla presidenza della società rossonera, dopo aver riconosciuto alla Fininvest di Silvio Berlusconi un prezzo di 740 milioni compresi i debiti.
Secondo quanto riporta Repubblica, òo ha chiarito ufficialmente in un documento reso pubblico il SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l’organismo governativo di controllo sulle attività finanziarie con l’estero.
Una precisazione che non riguarda solo il nuovo proprietario del Milan, ma anche altri investimenti all’estero di primarie società cinesi nel campo dello sport e più in generale dell’intrattenimento. Non per nulla, nella nota il SAFE afferma che “non sono oggetto di indagine gli investimenti all’estero di Wanda Group e Rossoneri Zhejiang Investment”.
La notizia dei controlli in corso era stata divulgata dai principali quotidiani economici internazionali il 22 giugno scorso, con particolare riferimento a Rossoneri Zhajiang, Anbang, Dalian Wanda, Fosun e Hna: le ultime tre, quotate in borsa, avevano subito pesanti contraccolpi nelle quotazioni.