Nella puntata di lunedì di “Monday Night”, trasmissione di Sportitalia condotta da Michele Criscitiello, Maurizio Zamparini ha imputato a Luciano Moggi di non conoscere i giocatori, lasciando intendere che a scoprire i campioni fossero i collaboratori dell’ex dg della Juventus.
Ieri, sempre negli studi di Sportitalia, ma nella trasmissione “Calcio € Mercato”, Moggi ha risposto al presidente del Palermo: “Zamparini non mi è sembrato troppo critico, ha detto delle cose buone e altre che non conosce – ha spiegato l’ex dg bianconero a Sportitalia -. Tra quelle buone, ha detto che io ero un organizzatore. Lui parla di direttore sportivo, ma lui non sa che io ero amministratore della Juventus, compresa la carica di direttore generale. La carica di direttore generale in una grande società presuppone la conoscenza amministrativa più l’amministrazione del personale. Per quanto riguarda poi il discorso dei giocatori, lui è abituato in piccole squadre, probabilmente usa un metro un po’ particolare, che io non critico, perchè mi sembra che Zamparini sia nel calcio da tanto tempo: è vero che ha cambiato tanti allenatori, anche due o tre l’anno, però è uno di quelli che conosce il calcio. Io dico che in una squadra di calcio il direttore generale ha mansioni sovrintendenti, di governare una società di calcio sportivamente ed economicamente. Quello che non sa Zamparini è che quando si tratta di giocatori di Prima Squadra, non si mandano gli osservatori, si conoscono i giocatori. Quando per esempio io ho preso Zidane, l’ho preso perchè ha giocato contro il Milan, Bordeaux-Milan e Milan-Bordeaux in Coppa dei Campioni. Il Milan ha preso Dugarry a 18 miliardi e io ho preso Zidane a 5 miliardi. E non avevo bisogno degli osservatori, come non c’era bisogno di osservatori per prendere Trezeguet, Henry, Vieira. Evidentemente Zamparini in questo contesto non è molto ben assemblato. Gli osservatori si usano per andare a vedere i giocatori importanti giovani. E i giocatori importanti giovani sono stati scoperti dai miei osservatori, che ho avuto però l’accortezza di mettere insieme in un qualcosa che è durato degli anni. Sono venuti fuori giocatori importantissimi che ora giocano in Nazionale. Poi la critica che fa a Ceravolo mi sembra assurda: è un osservatore, ma non un dirigente, ma allora perchè l’ha preso? Perchè io ho collaborato con Zamparini dopo Calciopoli? Perchè aveva fiducia in me. Se mi pagava? Certo che mi pagava. Zamparini evidentemente aveva fiducia. E io devo dire che stimo quest’uomo”.
“Se abbiamo litigato? No, assolutamente. Io ho solo ribadito una cosa che lui ha detto a un’intervistatore della Gazzetta, a Carlo Laudisa: ‘Io ho detto a Moggi in tv che era infarinato’. E io ho detto a Zamparini: ‘Guarda che non faccio il mugnaio’. Infarinato mi sembra una cosa abbastanza azzardata. Visto che la domanda era pertinente, se aveva avuto rapporti con Moggi dopo Calciopoli, bastava che dicesse: ‘Sì, Moggi è stato mio consulente per due anni al Palermo’. E credo che in questi due anni il Palermo abbia navigato in zone tranquille della classifica. Non è mica una critica quella di Zamparini, ha detto che sono un buon dirigente, poi non conosce il meccanismo delle grandi squadre quindi non sa che gli osservatori servono per delle altre cose. Io ad esempio mando un osservatore a vedere un giocatore per nascondere un’altra trattativa. Ho mandato spesso un osservatore di Milano a vedere giocatori in Belgio e in Australia, oppure in Germania, per nascondere la trattativa di Ibrahimovic. E’ anche l’uso degli osservatori che certe volte ti spinge a nascondere una trattativa. Per Ibra mandavo qualcuno? No, andavo io di persona. Se Zamparini non lo sa, glielo dico: io ho frequentato il campo dell’Ajax per circa 4 mesi, vedere gli allenamenti e andare a pranzo e a cena con i giocatori per capire che soggetti erano. E ho portato un giocatore che tutti hanno disdegnato, perchè in Italia, appena è arrivato Ibrahimovic, mi hanno detto che io avevo preso un giocatore che non avrebbe segnato gol. Questo dà la dimensione di quello che è il calcio italiano adesso, per i dirigenti che ci sono”.
Luciano Moggi ha quindi commentato le parole rilasciate da Maurizio Zamparini su Paulo Dybala: “Dybala vale 100 milioni come dice Zamparini? Adesso non facciamo questi confronti con le cifre. Io dico che ha ragione Zamparini quando dice che Dybala è un gran giocatore, ma qui bisogna guardare attentamente. Io ho letto spesso: Dybala attaccante. Dybala è un Del Piero in miniatura e siccome è giovane potrebbe diventare quello che è diventato Del Piero. Perchè Dybala non è un centrocampista, ma fa anche il centrocampista, non è un attaccante, ma fa anche l’attaccante, ed è tutte e due le cose messe assieme. Lui ha piedi che mette sempre al servizio della squadra e voi guardate quello che è successo con il gol di Mandzukic a Palermo. La Juventus quindi si è trovata un piccolo campione che potrà diventare un grande campione se messo bene insieme con la squadra e con il reparto attaccanti che serve attentamente. Lì do pienamente ragione a Zamparini, ma non si può dire che la Juventus è gonfia. La Juventus non ha gonfiato nè Del Piero, nè gonfierà Dybala. La Juventus porta i giocatori importanti per vincere le partite e vincere i campionati. Io sono convinto che Dybala sia il miglior giovane che c’è nel campionato italiano assieme a Pogba, per cui già costruire un centrocampo e un attacco con questi giocatori significa pensare al futuro e la Juventus ha pensato al futuro a differenza di tante altre squadre che parlano di complotti, sanno fare solo quello. Vedete quello che è successo nel dopo partita di Napoli-Inter, e non portano mai a compimento soluzioni importanti e di prospettiva. La Juventus è una squadra che sa di dover costruire, ha fatto un acquisto importantissimo, che è il migliore di tutto il mercato italiano”.