Il Brasile parte forte, con il palo colpito da Thiago Silva con un tiro al volo dopo 8 minuti. Ma, almeno per quanto riguarda il primo tempo, la Seleçao finisce qui. O meglio, le cose si mettono davvero male al 14′, quando Hazard batte un corner su cui arriva lo scellerato colpo di testa all’indietro di Fernandinho, su cui nulla può Alisson.
Ci si aspetta il riscatto verdeoro, ispirato da Neymar, ma non avviene nulla del genere. La stellina del PSG non incide in alcun modo sulla partita e appare nervoso, abulico: non costruisce occasioni e cade spesso e volentieri per terra.
Il Belgio invece gioca con calma, classe e quando può accelera: avviene ad esempio al minuto 31, quando De Bruyne scende sulla destra e scarica un bolide da fuori area che sorprende difesa e portiere brasiliano. Lo stesso numero 7 belga sfiora addirittura il tris, imitato poco dopo da Kompany.
Il Brasile risponde nella ripresa con l’ingresso di Firmino e cresce, ma non costruisce occasioni degne di tal nome. Neymar cade in area e chiede invano l’intervento del Var. Deve quindi entrare Renato Augusto per scuotere il Brasile: proprio lui trova il 2-1 al 75′ con uno splendido colpo di testa su prezioso assist di Coutinho.
Nel finale il Belgio controlla e il Brasile attacca, ma nulla cambia. A tempo scaduto Neymar manca un altro colpo di testa ruzzolando a terra, senza che l’arbitro segnali nulla. Poi, a tempo scaduto, trova un tiro che esalta i riflessi di Courtois. Il numero 10 verdeoro scuote la testa, ma non serve a niente: questa sconfitta del Brasile è soprattutto la sua.