Dopo Cristiano Ronaldo e Leo Messi, tocca anche a Andrés Iniesta. Non si ferma la caduta delle stelle al Mondiale 2018, che si conferma teatro delle sorprese. La Spagna esce già agli ottavi contro i padroni di casa della Russia, capaci di imporsi ai rigori per 5-4 dopo il pareggio per 1-1 al termine dei supplementari. Partita tutt’altro che divertente, segnata dalle tattiche opposte delle due squadre: solo fase difensiva per la Russia, solo possesso palla, ma sterile e privo di pericolosità, per i giocatori di Hierro, che qualcosa c’ha pure messo del proprio scegliendo di tenere in panchina per 70’ Iniesta, all’ultima recita con la Nazionale Spagnola.
Il 4-2-3-1 iniziale con Asensio titolare non paga, perché la Spagna non riesce neppure a capitalizzare il vantaggio trovato in avvio con un goffo autogol di Ignashevich, che anticipa Ramos su una punizione laterale. Sbloccato il risultato la Roja si limita a gestire, la Russia non si scopre e impatta su un rigore procurato da un fallo di mano di Piqué su colpo di testa di Dzyuba. Siamo solo al 41’, ma di fatto la gara terminerà qui, perché per tutto il secondo tempo e i supplementari il lento assedio spagnolo di fronte a un avversario sempre più basso e rinunciatario produrrà solo un paio di occasioni tutte firmate dai subentrati, Iniesta, Iago Aspas e Rodrigo, quest’ultimo quarto cambio di Hierro, che approfitta come Cherchesov della novità regolamentare introdotta in questo Mondiale e utilizzabile solo nei supplementari. Ai rigori russi infallibili, Spagna tradita da Koke e Iago Aspas.