Dopo la pioggia di gol della Russia, al Mondiale è tempo di vittorie in extremis. Prima quella dell’Uruguay sull’Egitto al 90’, poi il clamoroso successo dell’Iran addirittura al quinto di recupero e su autorete ai danni del Marocco. A San Pietroburgo si scrive quindi un pezzo di storia della competizione, visto che l’unico successo iraniano nella storia della competizione, nelle precedenti quattro partecipazioni, risaliva al 21 giugno ’98, lo storico 2-1 dai significati anche politici contro gli Stati Uniti. La gara inaugurale del gruppo che comprende anche Portogallo e Spagna si conclude quindi con un risultato a sorpresa, che tuttavia non sembra poter cambiare l’esito della qualificazione.
Condannati o quasi gli africani, piegati da un goffo tutto di testa dell’attaccante Bouhaddouz, entrato nel finale. La squadra di Renard ha attaccato a lungo in particolare nella prima parte delle due frazioni, ma con un indice di pericolosità basso: Beiranvand è dovuto intervenire solo su Belhanda in avvio e su Ziyech nella ripresa, oltre che in qualche mischia. Iran compatto e organizzato nelle ripartenze, anzi la squadra di Queiroz ha sprecato un’occasione monumentale a fine primo tempo con Azmoun, che ha perso il tempo davanti al portiere. L’Iran è cresciuto nel finale, sfruttando una delle poche occasioni create e potendo così già considerare positivo il bilancio del proprio Mondiale.