Il gran giorno è arrivato. Lunedì José Mourinho tornerà ad affrontare da avversario Claudio Ranieri, quasi 10 anni dopo gli infuocati scontri sull’asse Inter–Juventus, e a 5 di distanza dal duello scudetto tra i nerazzurri e la Roma del tecnico di Testaccio.
Di sicuro, lo Special One non si sarebbe mai aspettato di ritrovare il carissimo nemico in testa alla Premier con il piccolo Leicester, avanti di ben 17 lunghezze su un Chelsea boccheggiante in campionato, ma reduce dalla conquista del primo posto nel girone di Champions.
Che per i blues si aprano interessanti scenari europei? Mourinho non sembra credere alla rimonta in campionato: “Forse possiamo sognare un grande finale e di arrivare al quarto posto. Finché sarà matematicamente possibile, dobbiamo provarci, ma devo ammettere che la sconfitta contro il Bournemouth è stato un brutto colpo”.
Il tecnico portoghese ha poi parlato del proprio futuro, ritrovando l’antica verve: “Ho ancora tre anni e mezzo di contratto e mi immagino di portarlo a termine. Poi allenerò un altro club, anche se ci sono squadre dove non andrei mai”. Arsenal? Milan? Juventus? Chissà.
Sicuramente, il modesto Leicester, che si merita però i complimenti per il sorprendente cammino. Manager incluso: “Merita di essere dov’è. Un paio di settimane fa dissi che non credevo che poteva vincere il titolo, ma forse avrei dovuto riflettere meglio prima di parlare – ha detto Mourinho – Una cosa è essere in testa a settembre dopo una bella partenza, un’altra è esserlo a dicembre. Se si potesse dare un premio per i primi sei mesi di campionato, chiunque sarebbe lontano chilometri da lui”. Le sconfitte fanno diventare più buoni…