Il patron del Napoli cita il caso Neymar, infortunato in nazionale
Gli impegni delle nazionali hanno fatto sempre discutere. Lasciare un proprio campione nelle mani del CT è un rischio per il club. L’ha certificato, ancora una volta, l’infortunio occorso a Neymar nella sfida Brasile-Uruguay che costerà tutta la stagione al giocatore in forza dell’Al-Hilal.
De Laurentiis, patron del Napoli, ha le idee molto chiare su come dovrebbe essere il rapporto tra il club, che paga gli stipendi ai giocatori, e le varie nazionali. I rischi sono troppo alti, servirebbe più potere alle società di appartenenza dei giocatori.
“Dal 2013 a oggi abbiamo incassato – mi pare – 4,3 milioni di rimborsi come partecipazione dei nostri giocatori alle partite delle nazionali, pur avendo sempre più di 10 convocati. Non va bene: secondo me in Nazionale non dovrebbero giocare i 32enni ma neanche i 28enni. E magari sono anche finti italiani. Oggi abbiamo calciatori fortissimi già a 18 anni: ma se non li facciamo giocare, come diventano campioni? E poi il club dovrebbe decidere se accettare la convocazione, poter dire no se è un’amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo, per tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate adesso a Neymar…”, le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.