A poco meno di un anno dalla scomparsa ufficiale del Parma Fc, la nuova società ha già compiuto il primo passo, riportando il club tra i professionisti. Il passato però è ancora ingombrante, ma anche beffardo, almeno stando alla notizia che ha fatto sobbalzare i tifosi crociati nella giornata di martedì.
Pietro Leonardi ha presentato ricorso come creditore presso il tribunale. Sembra una battuta, ma è tutto vero. L’ex direttore generale, tuttora indagato, insieme all’ex presidente Tommaso Ghirardi, per il fallimento della società, finita sommersa da 128 milioni di debiti, ha richiesto 1.195.000 euro, frutto evidentemente di un calcolo delle spettanze non ricevute.
Il tribunale fallimentare si esprimerà solo il prossimo 8 giugno in merito alle tante domande pervenute, da parte di ex dipendenti, calciatori e fornitori, senza dimenticare quella dell’erario per le tasse non pagate, ma i curatori Anedda e Guiotto hanno fatto un’eccezione. Il ricorso di Leonardi, che in atti giudiziari aveva denunciato il club come insolvente già dal 2009, è stato infatti già respinto:
“Il signor Leonardi si è reso gravemente inadempiente alle obbligazioni assunte nei confronti della società e ha esercitato la propria attività in modo diseconomico nei confronti dei creditori del Parma fc” si legge nella motivazione dei curatori, che accusano Leonardi anche di “gravi inadempimenti in essere nell’esercizio dei poteri e delle prerogative legate alla carica di Direttore Generale e/o Consigliere di Amministrazione” arrivando a ipotizzare “danni individuabili dalla curatela quantomeno nella somma di Euro 60 milioni”.