Il direttore sportivo della Sampdoria Carlo Osti ha risposto immediatamente a Stefano Okaka, che mercoledì in un’intervista a Extra Time aveva dichiarato di essere stato minacciato dalla dirigenza doriana per spingerlo ad andarsene.
“Lui aveva un contratto fino al giugno 2016 e l’estate del 2014 gli proposi un allungamento fino al 2017 con una piccola spalmatura. Lui si indignò e rifiutò. A giugno ci fu il cambio di proprietà, Okaka iniziò altrettanto bene la stagione successiva, tant’è vero che io da fine agosto a dicembre lo convocai per proporgli un quinquennale praticamente al doppio. Loro non hanno mai accettato. Quando oggi leggo le sue parole, mi sembra stia farneticando”, spiega al Secolo XIX.
“Le minacce? Probabilmente si riferisce alle sue, quelle che mi fece in due occasioni e per le quali venne multato dalla società per atteggiamenti gravemente offensivi nei miei confronti. La prima volta a Bogliasco, quando Mihajlovic lo allontanò da una seduta di analisi video, la seconda all’Astor, a giugno, quando arrivò quasi a mettermi le mani addosso di fronte a tutta la squadra. Questa è esattamente la verità”.