Che la settimana più lunga, quella dell’impegno in posticipo, si trasformasse nella seconda più difficile della stagione, dopo quella del ribaltone tecnico di novembre, non se l’aspettava nessuno in casa Parma. Ma è andata, sul campo e pure fuori, visto che la rabbia dei minuti finali della gara contro il Forlì è costata le pesanti squalifiche di D’Aversa e Calaiò. A questo punto non resta che provare ad auto-convincersi che nulla è perduto nella corsa alla promozione diretta.
Più che guardare al calendario, che metterà di fronte al Venezia solo due tappe proibitive, le trasferte di Padova e Gubbio, ma nelle ultime 5 giornate, si può riflettere sul fatto che se è opinione diffusa che i crociati abbiano pagato la pressione del dover vincere a tutti i costi per inseguire la capolista, ora che l’obiettivo primo posto è lontano sarà il Venezia ad avere l’obbligo di condurre in porto la missione.
La nuova scalata quindi ricomincia da Mantova, sul campo di una squadra in gran forma, che il Parma affronterà con qualche problema di formazione, in particolare in attacco. Se infatti a centrocampo il rientro di Scavone offre a D’Aversa (sostituito in panchina dal vice Tarozzi) l’opzione di riportare Scaglia in attacco, nel probabile ritorno al 4-3-3 il dubbio è legato al ruolo di centravanti: con Calaiò al palo, e Nocciolini che non dovrebbe farcela, l’unica soluzione sembra essere l’adattamento di Baraye (peraltro non al meglio) come “9” con Mazzocchi e Scaglia ai lati, oppure quella di puntare su Sinigaglia, a corto però di condizione.
Tornando all’extra-campo, anche il gioco degli anticipi e dei posticipi sarà in parità: il Parma giocherà prima del Venezia per tre volte, altrettanto farà la capolista, con quattro partite in contemporanea. Comprese le ultime due e quindi il gran derby contro la Reggiana, che rischia però di diventare solo una sfida di passaggio verso i playoff. E forse il rammarico maggiore, quasi più della mancata promozione diretta, sarebbe proprio quello di svuotare di significati una sfida attesa da 13 anni.