La grande paura in casa Parma sta per lasciare spazio alla grande rabbia. Dopo il deferimento della Procura Federale, che vuole vederci più chiaro sui tre messaggi WhatsApp mandati da Emanuele Calaiò ad alcuni giocatori dello Spezia alla vigilia dell’ultima gara della stagione regolare che ha poi proiettato gli emiliani in Serie A, il dg dei crociati, Luca Carra, ha fatto il punto sullo stato d’animo predominante tra i tifosi e in società: “Siamo al lavoro con i nostri avvocati per decidere la strategia difensiva – ha dichiarato il dirigente a ‘Sky Sport 24′ – Ma ci sarà da aspettare in base a cosa deciderà di fare il Tribunale. L’unica cosa che viene imputata sono tre messaggi: sinceramente non ci aspettavamo un’accusa per un articolo 7 per dei messaggi che penso ormai tutti abbiano letto e che sono evidentemente scritti con tono scherzoso, non certo con l’obiettivo di arrivare a una combine. Fortunatamente i tifosi ci sono stati ancora più vicini, ci mandano messaggi di solidarietà. Come sta Calaiò? L’ho incrociato solo un attimo, è preoccupato, ma anche lui è convinto di non aver fatto nulla di male”.
La gamma delle possibili punizioni è ampia, ma il Parma si aspetta una sola cosa: “Visto l’impianto accusatorio, onestamente ci aspettiamo che il Tribunale decida per il proscioglimento”.