Il calcio, si sa, vive anche di scaramanzia, che si tratti di riti da effettuare prima dell’inizio delle partite, e ovviamente da ripetere sempre qualora le cose vadano bene, o di preoccupazione rispetto a certi numeri. Il 17 è il più sgradito, mentre sul 13 c’è ampio dibattito. Porta bene o no? In casa Parma ci si augura di sì.
La squadra di D’Aversa è reduce da 12 risultati utili consecutivi ed è ora attesa da tre turni sulla carta più che abbordabili, in casa contro Forlì e Fano con in mezzo la trasferta di Mantova, ideali per dare corpo all’inseguimento al Venezia e per superare la quota “fatidica”.
La gestione del tecnico abruzzese è già nella storia perché, al netto della cavalcata della scorsa stagione chiusa senza sconfitte fino a quella subita a Sansepolcro contro il Gubbio nella poule scudetto, tra i professionisti bisogna risalire fino all’anno del ritorno in A, il 2009, per trovare una serie così lunga. All’epoca la banda di Francesco Guidolin inanellò 18 gare senza sconfitte, tra la 25a e l’ultima giornata, striscia che si prolungò per le prime due partite del torneo successivo.
Quanto però ai campionati di terza serie, il primato recente del Parma è proprio di 13 partite utili consecutive, fissato dalla squadra di Arrigo Sacchi nel 1985-’86 tra l’ottava e la ventesima giornata e le sconfitte contro Spal e Pavia. Un precedente allettante per D’Aversa, sia pensando al blasone del predecessore, sia in ottica di squadra, visto che al termine della stagione il Parma ottenne la promozione in B.