Parma, sfida al Gubbio per chiudere il cerchio

Il Parma torna ad affrontare un’avversaria diretta per l’alta classifica nella dodicesima giornata del girone B di Lega Pro. E non si tratta di un rivale qualunque, bensì di quella entrato nella storia crociata come la prima squadra capace di battere il Parma Calcio 1913.

Accadde il 14 maggio scorso, nella prima sfida del triangolare della poule scudetto di Serie D, risultato che accoppiato al pareggio in rimonta subito al Tardini contro la Sambenedettese costò alla squadra di Apolloni la precoce eliminazione dalla competizione. Fu quello il primo assaggio di Lega Pro per Lucarelli e compagni così, anche se la gara fu giocata in trasferta, sul neutro di San Sepolcro a porte chiuse, quel precedente non può che tornare alla mente di giocatori e allenatore, per quanto Apolloni alla vigilia abbia tagliato corto: “Sono rimasti solo due-tre giocatori, sarà una gara completamente diversa”.

In effetti è cambiato molto anche il Parma, ma se i crociati erano attesi ad alti livelli, sorprende la marcia degli umbri che sembrano avere le carte in regola per un campionato d’alta classifica, pur non disponendo di un organico avvicinabile a quello di altri squadroni. La particolarità del Gubbio è quella di essere imbattuto fuori (quattro vittorie e un pareggio) e di aver perso ben quattro volte al “Barbetti”, chiaro segnale di una squadra che fatica a imporre il proprio gioco, ma sa ostacolare quello altrui e soprattutto ripartire. Un problema per il Parma, ripensando a come maturò la sconfitta contro la Feralpi.

“Affronteremo una squadra aggressiva, con buone individualità, che cercherà di non farci giocare e che è organizzata in difesa. Noi però dobbiamo pensare solo a noi stessi, migliorando il nostro gioco e velocizzandolo, perché contro un avversario chiuso sarà fondamentale creare la superiorità numerica, ma anche senza perdere gli equilibri”. Appunto per non incappare in pericolose ripartenze.

Dopo tre vittorie consecutive si lavora meglio, ma gli esami ricominciano ora: “Non abbiamo ancora la brillantezza necessaria, ma siamo sulla buona strada. I risultati aiutano, stiamo cercando di sviluppare un gioco corale” ha chiuso Apolloni.

Assente il solo Benassi, oltre a Mastaj, nel collaudato 3-5-2 a destra ci sarà ancora Nocciolini, nonostante il ritorno di Garufo, mentre Calaiò si riprenderà ovviamente la maglia da titolare: a fargli spazio Giorgino, con l’arretramento di Baraye a centrocampo.

Formazione (3-5-2): Zommers; Canini, Coly, Lucarelli; Nocciolini, Baraye, Corapi, Scavone, Nunzella; Evacuo, Calaiò.

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