Il tecnico della Fiorentina Stefano Pioli in un’intervista al Corriere Fiorentino confessa di non aver superato ancora del tutto la morte di Astori: “Con Davide c’era simbiosi, faccio fatica a non sentire più la sua voce in campo. È come se avessi perso un punto di riferimento”.
Il mister viola ha ripercorso per la prima volta gli eventi di quel maledetto 4 marzo: “In ritiro, mi sveglio sempre presto e massimo alle 7.30 faccio colazione: preparo la partita, penso a cosa dire alla squadra. Ricordo che mi aveva appena telefonato mia figlia Carlotta. Poi mi hanno chiamato il dottor Pengue e il team manager Marangon: “Scendi, scendi subito”. Sono arrivato davanti alla stanza numero 118 in pigiama, Sportiello era già lì: “Mister, Davide se n’è andato”. Ma ancora non avevo compreso fino in fondo la tragedia: poi, aprendo la porta, ho visto Astori lì, fermo nel suo letto. Sembrava che dormisse, non era così. Poi abbiamo fatto il giro delle stanze per avvertire i ragazzi: “È stato il momento più difficile, una cosa che non auguro a nessuno”.
La Fiorentina è riuscita a reagire e ha vinto le ultime due partite: “. Ho iniziato io a parlare, poi ho chiesto a chi se la sentisse di dire qualcosa: tutti quelli che l’hanno fatto mi hanno detto “vogliamo portare avanti i valori che ci ha trasmesso Davide, vogliamo farlo per lui”. In quel momento ho capito che avremmo avuto la forza per ricominciare”