Il Parma si avvicina lentamente al traguardo della salvezza grazie al secondo pareggio consecutivo senza reti. Dopo il Torino anche il Sassuolo non riesce a perforare la porta di Sepe, ma dall’altra parte è vero anche che in 180 minuti il Parma non ha di fatto concluso in porta.
Enrico Boni si porta a casa il punto turandosi il naso: “Quest’anno c’è l’imbarazzo della scelta nell’individuare la peggior partita del Parma, ma forse quella contro il Sassuolo è stata la peggiore in assoluto – sentenzia l’opinionista tifoso – La grande bruttezza direi, però per tutti è un punto fondamentale. In effetti è importante, la salvezza è più vicina, ma c’è poco da festeggiare”.
Meglio allora guardare in avanti, ma anche all’indietro. Boni aggiorna il borsino dei candidati per il dopo D’Aversa: “Se la situazione fosse precipitata contro il Toro sarebbe arrivato subito Guidolin, che adesso è un’ipotesi sfumata. Avevamo parlato di Inzaghi favorito, ma adesso in pole c’è Stefano Pioli”.
Decisivo per la svolta, chissà, quanto successo prima della partita contro il Torino, svelato da Boni: “Prima della partita contro il Toro una delegazione di tifosi ha chiesto un faccia a faccia con i giocatori. La società sapeva, ma la situazione è precipitata perché al confronto ha partecipato anche il presidente Pizzarotti, che probabilmente era stato informato. So che la tensione è stata alta, per usare un eufemismo, ma di questa cosa non si è parlato né prima, né dopo la partita”.
Di scoop in scoop, Boni dà anche indicazioni sui possibili sviluppi societari: “La mission del management attuale non è quella di tenere il Parma a lungo termine. Al momento non si vedono opzioni all’orizzonte, ma potrebbe tornare in scena Lizhang, pronto a recuperare soldi prendendosi la maggioranza del club”.