Il 26 febbraio 2016 andranno in scena le elezioni che decreteranno il successore di Sepp Blatter alla presidenza della Fifa.
Saranno in 7 a contendersi l’importante e delicata carica, come svelato dalla Commissione elettorale. Tra i candidati spicca il nome di Michel Platini, presidente Uefa, attualmente sospeso; la Fifa ha già comunicato che deve valutare la candidatura di ‘Le Roi’.
Gli altri nomi: il principe Alì Bin al Hussein di Giordania, il presidente della Federcalcio liberiana Musa Hassan Bility, l’ex vicesegretario generale della Fifa Jerome Champagne, l’attivista anti-apartheid Tokyo Sexwale (oggi politico e uomo d’affari, fu in carcere con Nelson Mandela a Robben Island), il numero uno della Confederazione asiatica – e sceicco del Bahrain – Salman bin Ebrahim Al Khalifa e infine lo svizzero Gianni Infantino, segretario generale Uefa solito condurre i sorteggi di Champions League ed Europa League.
Assente, invece, David Nahkid, 51enne ex centrocampista di Trinidad&Tobago che aveva annunciato la sua presenza sostenendo di essere sostenuto dall’Unione Caraibica.
Intanto è arrivata un’altra bordata di Sepp Blatter a Platini: “Sono diventato l’obiettivo principale degli attacchi perché la Uefa da tre anni, e soprattutto dopo il Mondiale in Brasile, non mi vuole come presidente. Ma le altre Confederazioni erano con me, solo la Uefa voleva farmi fuori e non ha avuto successo, anzi, sono stato rieletto. All’inizio era un attacco personale, era Platini contro di me, poi la questione è diventata politica, con gli attacchi dei Paesi che hanno perso il Mondiale, Inghilterra contro Russia e Usa contro Qatar”.