Le parole di Radja Nainggolan
Radja Nainggolan si è raccontato come sempre senza peli sulla lingua in una lunga intervista con la Repubblica.
“Se uno fa tardi, beve, fuma una sigaretta, ai miei occhi non fa cose sbagliate. Non mi sono mai preoccupato di cosa diceva la gente, tanti invece si nascondono”, ha puntualizzato l’ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter.
Il Ninja ha anche ammesso che gli audio circolati durante la sua esperienza nerazzurra erano reali: “Fake news? No, no: ero io. Dicevo che volevo andar via, che volevo tornare perché non mi sentivo a mio agio. L’avevo mandato a un amico, ma sai Roma com’è, no? In un attimo lo avevano tutti. Dovevo saperlo, non sono stato molto intelligente, ma pazienza. Conte è un grandissimo allenatore, ma con lui non ho avuto possibilità. Non abbiamo mai litigato, però”.
La risposta ad una domanda su Zaniolo è destinata a far discutere: “E’ un grandissimo giocatore, ma quando la squadra non gioca bene contro le grandi, e negli ultimi anni di queste partite ne ha vinte poche, anche lui non fa la differenza”.
Capitolo Inter: “Appena arrivato dissi che ero felice ma che era più forte la delusione di essere andato via da Roma. E già non ero partito bene. Dopo il rigore sbagliato con la Lazio in Coppa Italia mi hanno iniziato a fischiare, mi sono venuti dubbi, è crollata la fiducia”.
“Sento spesso Joao Pedro, Nandez, Pavoletti. Mi dicono ‘dovevi essere qui’. La società ha fatto altre scelte ma se mi dici una cosa e non la rispetti, con me hai chiuso”, ha aggiunto sul Cagliari.
Chiosa sulla serie tv su Totti: “Mi è piaciuta e ho pensato: l’unico che assomiglia davvero è quello che interpreta me. Gli altri zero, anche l’allenatore. Di vero c’era che a Bergamo, prima della partita, io Totti e Pjanic avevamo giocato fino a tardi. Ma non a carte, era un giochino sul computer. Però quella scena, con Spalletti che ci aspetta in corridoio è vera”.