Le parole di Rafael Leao
Rafael Leao ha concesso una lunga intervista a Sky: “Sapere cosa i compagni e i tifosi si aspettano da me mi dà consapevolezza e voglia di dare qualcosa in più. Spero di essere capitano in futuro e per me è una gioia giocare con questa maglia”.
“Il mio idolo è Cristiano Ronaldo e so di poter arrivare al suo livello, ma io non sono un giocatore egoista e se ho la possibilità di far segnare gli altri per me è ugualmente importante. In questa epoca,, i numeri fanno la differenza e non posso essere paragonato a Mbappé ed altri, ma è un qualcosa che devo mettermi in testa. Quando lo farò so di poter essere al loro livello, da top. La mia top 11 sarebbe un 4-3-3 con in porta Maignan, Cancelo a destra, Theo a sinistra, Thiago Silva centrale con… Van Dijk? No… Ruben Dias. A centrocampo Bellingham, De Bruyne, Modric. E davanti Leao a sinistra, Vinicius a destra e Mbappé centravanti”
“Ci sono tanti ragazzi bravi, che lavorano sodo e ascoltano i consigli. Devono sfruttare ogni possibilità al massimo e farsi trovare pronti lavorando duramente perché non si sa mai quando questa occasione può arrivare. Al gol di Simic ero contentissimo, una sensazione incredibile. Quando sono arrivato al Milan nessuno parlava di me, oggi sono un idolo e per questo ringrazio i tifosi perché mi hanno sempre messo pressione, ma in modo positivo attendendosi qualcosa di più da me. Il mio motto nel calcio e nella vita è mai arrendersi”.
Capitolo Pioli: “All’inizio il rapporto era un po’ strano. Io sono una persona a cui devi dire le cose giuste e dirette senza girarci troppo intorno. Se mi parli 30 minuti non ti ascolto. Il suo approccio era aggressivo, io sono tranquillo e quindi devi saperti relazionare con me. Lui però mi ha capito ed è cambiato. Mi chiamava spesso per chiedermi della mia famiglia, se avessi bisogno di qualcosa, del modo di giocare. Da lì è cambiato il nostro rapporto come se fosse una relazione tra papà e figlio. Quando vado in campo ho la responsabilità anche di giocare per ripagare la sua fiducia. Lui merita il meglio, mi ha aiutato a crescere come un uomo e mi ha responsabilizzato. Mi dice sempre la cosa giusta, non dice cose a vanvera. Mi parla poco ma mi dice cose giuste”.
Chiosa su Ibrahimovic: “Quando facevo buone partite lui non mi diceva niente, quando giocavo male invece lui arrivava e mi diceva ‘Rafa…’. Mi trasmetteva una pressione positiva. Quando sai che una persona ti parla per aiutarti, sai che ti vuole bene e quindi i consigli di Ibra mi hanno aiutato. Adesso con il suo ritorno mi aiuterà ancora di più, è una persona importante per tutti noi e per il Milan. Fondamentale averlo con noi. Il campionato è lungo ma per vincerlo non puoi lasciare troppi punti per strada, soprattutto nelle partite giocate bene. Per conquistare il campionato devi vincere quasi tutte le partite e pareggiare quelle che non puoi vincere. Però la squadra quest’anno è migliore dello scorso anno. Le ultime vittorie hanno alzato il morale del gruppo, vogliamo provare a vincere qualcosa di importante quest’anno”.