“È stata una serie forte di emozioni negative. E mi sono sfogato”, ha detto l’attaccante.
Ha suscitato scalpore, e tenerezza, il pianto dirotto di Riccardo Meggiorini nelle battute finali di Lecce-Vicenza, match del campionato di Serie B disputatosi mercoledì scorso. Le offese ricevute dal leccese Zan Majer, poi scusatosi, indirizzate alla madre dell’ex attaccante del Chievo, hanno provocato la reazione dei compagni di squadra del vicentino ma anche la consolazione del capitano dei salentini Lucioni. A distanza di poche ore dai fatti del ‘Via del Mare’, Meggiorini ha raccontato le sue emozioni in un’intervsta eslcusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
“È stata una serie forte di emozioni negative. E mi sono sfogato. Quelli del Lecce sono stati molto gentili, ho apprezzato, ci tengo a dire che la cosa si è subito chiusa lì. In campo in fondo ci si vuole bene, c’è rispetto. Poi nei momenti di tensione scappa qualcosa, l’importante è che finisca lì. Il calcio è fatto di persone perbene, a volte all’esterno c’è un’immagine negativa. Majer è un bravo ragazzo: magari si è fatto trasportare, ma non è giusto pensare male di lui. Anche a me scappa qualche parolaccia, ogni tanto, ma non così”, ha esordito il mancino.
Sulla figura della madre Roberta, scomparsa a 63 anni nel 2017, Meggiorini ha raccontato anche altri episodi analoghi, anche se non provenienti da colleghi: “Una volta ero in ritiro con il Chievo, in estate. Un signore dalla tribuna durante un’amichevole con la Virtus Verona, nel silenzio generale, si è messo a gridare verso di me offendendo mia madre. E lei era in tribuna. Bruttissimo. Ho smesso di giocare e sono uscito dal campo”.
“Per me è stata una grande soddisfazione arrivare a 100 gol tra i professionisti (a Lecce ha toccato quota 101): per questo ho pensato a mia madre, ai sacrifici che ha fatto quando ero piccolo: è un traguardo che ho voluto dedicare a lei. Eravamo in sei in famiglia, non potete immaginare cosa faceva per crescerci. E quando da ragazzino ho cominciato a giocare, lei faceva il mio pulmino e mi portava ovunque. Ed è sempre venuta a seguire le mie partite”, ha chiosato Meggiorini.