Il Lecce è stata l’unica società tra quelle della bassa classifica ad essersi espressa in tempi non sospetti a favore della ripresa del campionato di Serie A, ovviamente in caso di via libera da parte delle istituzioni competenti.
Intervenuto a ‘Centro Suono Sport’, il presidente dei giallorossi, Saverio Sticchi Damiani, ha ribadito la propria posizione, ma con qualche precisazione: “Sulla ripresa del campionato la nostra linea, come Lecce calcio, è stata sempre la stessa sin dal blocco di un mese e mezzo fa: cercare di portare a termine la stagione, a prescindere dalla possibilità o meno di cristallizzare l’attuale classifica, che ci vedrebbe quindi salvi. L’aspetto di un vantaggio sportivo derivante da un’interruzione per me è aberrante e non è il tema prioritario. Se il sistema calcio ha necessità di ripartire, come sesta industria dello Stato, come capacità contributiva e produttiva, il Lecce è d’accordo. L’unica condizione per poter ricominciare per il Lecce è che il rischio contagi sia zero. Se sarà a maggio, a giugno, a luglio non lo so e non mi avventuro in previsioni, ma forzare i tempi sarebbe pericolosissimo”.
Gli ostacoli, però, non mancherebbero: “Se si dovesse andare troppo in là con i tempi, sarebbe forse giusto prendere la decisione di cristallizzare l’attuale classifica, comunicare uno stop definitivo per dedicarsi alla ripartenza ex novo per la prossima stagione. Dovrebbero però comunicarci qual è il termine ultimo per ritornare in campo senza pregiudicare la prossima stagione. Se la FIFA e quindi la FIGC ci comunicheranno l’impossibilità, ventilata nelle scorse ore come abbiamo letto, dell’impossibilità di prolungare le scadenze dei contratti oltre il 30 giugno, questo sarebbe un altro sostanziale ostacolo rispetto alla ripresa del campionato e alla sua formale regolarità”.
“Ci sarà anche il problema climatico – ha aggiunto – qui a Lecce ci saranno temperature elevatissime da giugno in poi. E’ impensabile che io mandi in giro la squadra per l’Italia in zone rosse falcidiate dal virus, con 100 persone al seguito e tornare poi in un’area dove i contagi sono stati minimi. Mercoledì avremo un’importante conference call nel corso della quale credo ci verrà comunicato il protocollo sanitario e di sicurezza, ma vogliamo leggerlo, conoscerlo, approfondirlo e valutare con i nostri medici se e come applicarlo, senza anticipare i tempi e soprattutto verificare che ci assicuri la totale sicurezza”.
Sticchi Damiani è poi tornato sui convulsi giorni che hanno preceduto lo stop al campionato: “All’inizio c’è stato un momento di scarsa coesione tra i club di Serie A, perchè ci si avventurava in previsioni scorrette sui tempi dell’epidemia, alcuni volevano riprendere subito, altri interrompere definitivamente. Questo probabilmente non ha rappresentato al meglio un’immagine positiva del nostro calcio. E’ evidente che ci fossero estreme posizioni legate ad interessi diversi. Piano piano si è raggiunta la condizione che era giusto attendere con maggiore calma, lasciando agli esperti la decisione ultima.