Roberto Baggio, lettera struggente a Borgonovo

Poco più di quattro anni e mezzo dalla scomparsa, il ricordo di Stefano Borgonovo torna a commuovere gli sportivi italiani.

Lo sfortunato ex attaccante di Como, Fiorentina, Milan e Udinese, ucciso dalla Sla a soli 49 anni, è stato infatti omaggiato da una struggente lettera scritta da Roberto Baggio, inseparabile compagno d’attacco nelle stagioni in viola e amico di “Borgo-gol” anche durante la malattia.

“Caro Stefano, il tuo viaggio celeste è da tempo iniziato e mi auguro che sia per te ricco di luce e di serenità – l’attacco della lettera di Baggio riportata su Il Venerdì di Repubblica – Affinché la tua valorosa battaglia possa essere d’aiuto alla ricerca e possa soprattutto donare sostegno per chi lotta e chi soffre, la tua amata sposa Chantal, una grande donna, ha scritto un libro.

Leggendolo, mi sono ritrovato con una penna tra le mani, quando un tempo era il pallone ad unirci: un pallone che faceva girare i nostri sogni e il nostro futuro.
La passione che leggevo nei tuoi occhi, unita a quel tuo sorriso gioioso e scanzonato, era la nostra via dove incontrarci.

Quello che ci univa era una formula magica, passata alle cronache sportive come “B&B”: tu ed io a correre nello spazio, sapendo dove ci saremmo incontrati per un assist o per un gol.

Quel tuo spazio oggi è chiamato da molti Paradiso, da altri Eternità, oggi per me è “la tua porta nel cielo”! Sempre ci ha uniti, ci unisce e ci unirà la nostra sincera amicizia. Sei lontano ora eppure Chantal e i tuoi meravigliosi figli ti sentono, come del resto chi ti ha amato e ti ha voluto bene, così vicino da poterti ascoltare! Forte e potente arriva ai nostri cuori la forza e la tua formidabile sfida alla “Stronza”, così hai voluto chiamare la malattia che ti ha portato con sé.

Non sapeva, la “Stronza” quale avversario avesse scelto! Non immaginava, la “Stronza” di trovarsi a marcare un attaccante vero, un guerriero che fino all’ultimo ha saputo incoraggiare e sostenere chiunque! Caro amico mio, hai saputo offrire un esempio valoroso di come si possa, seppur privati della voce e del movimento, essere fino all’ultimo un grande padre ed un marito grande. Quando ti penso, sono infinite le immagini che mi scorrono davanti agli occhi, così come sono scintillanti i ricordi che ci legano. Come sai, non amo molto raccontarmi e prediligo l’intimità all’esternazione, motivo per cui quelle immagini e quei ricordi preferisco custodirli nel mio cuore come un prezioso tesoro da proteggere all’usura del tempo. Allora ecco che questa mia lettera vuole essere solamente un “soffio” leggero e non per questo priva della sua forza, per far giungere a te, mio caro amico per sempre, il mio più profondo rispetto e tutto il mio affetto. Ti voglio bene”.
 

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