“Ha voluto provarci, ma non poteva rischiare”
Protagonista di un caso che ha animato la domenica degli Azzurri in procinto di partire per l’Ungheria – dove lunedì si disputerà il match decisivo del girone di Nations League – Ciro Immobile non ha raggiunto i compagni per la trasferta di Budapest. Alle prese con un problema al bicipite femorale della coscia destra che già gli aveva impedito di esserci nella vittoria per 1-0 dell’Italia sull’Inghilterra, il bomber della Lazio si era sottoposto in mattinata ad una risonanza magnetica. Che aveva dato esito negativo. Nonostante questo, con l’attaccante già pronto ad imbarcarsi coi compagni, lo staff medico della Nazionale ha bloccato tutto.
A far chiarezza sull’episodio – più di qualche organo d’informazione aveva ipotizzato una possibile ingerenza di Claudio Lotito, il presidente della Lazio, sulla mancata partenza del suo giocatore – ci ha pensato Roberto Mancini in persona. Ecco le parole del ct rilasciate in conferenza stampa.
“Abbiamo provato, lui è stato bravissimo a stare con noi. Poi oggi abbiamo deciso di lasciarlo a casa perché non valeva la pena correre il rischio, diventava troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita. Ha voluto provarci, ma non poteva rischiare”, ha esordito il tecnico.
“Sapevamo che sarebbe stato difficile. Non stava malissimo, lui voleva recuperare – dice ancora Mancini – ma si è allenato pochissimo e non è stato così semplice. Il Prof questa mattina ha controllato e abbiamo deciso così, non si allenava da tre giorni. Ci siamo sentiti quando sono arrivato a Milano, ma era una cosa di cui si era già discusso in questi giorni”.