Dopo le emozioni dell’udienza al Quirinale con il Capo dello Stato, Roberto Mancini è stato protagonista di un evento istituzionale organizzato dalla Figc. Esperienze da vivere con il sorriso anche grazie alle belle prestazioni contro Ucraina e Polonia, quest’ultima coronata dal liberatorio gol nel finale di Biraghi che ha scongiurato lo spettro della retrocessione in B in Nations League.
Al ct è stato però chiesto se la nuova Italia ha un problema legato all’individuazione di un centravanti, visto il successo della formula senza riferimenti offensivi vista nelle ultime due gare: “Non esiste un problema centravanti – ha tagliato corto il selezionatore azzurro – ma dobbiamo solo lavorare tanto insieme per migliorare qualità di gioco e intesa. Cominciamo a vedere i primi frutti ma il lavoro è lungo. Non mi sono abbattuto prima, non mi esalto ora”.
“Dobbiamo confermare la mentalità di quella che deve essere una squadra offensiva che gioca sempre per attaccare in casa e fuori – ha aggiunto Mancini – Per far questo ci vorrà un po’ più di tempo perché bisogna avere un po’ di più la possibilità di vedersi, ci vuole pazienza ma questo è il nostro target”.