Roma, Claudio Ranieri si sente di nuovo a casa
Queste le parole di Claudio Ranieri nella sua prima conferenza stampa da nuovo allenatore della Roma.
“Io avevo smesso di allenare, sarei tornato solo per Roma e Cagliari se fosse servito. Qui sono tornato alla casa madre, io sono prima un tifoso e poi l’allenatore. Per questo ai tifosi dico di starci vicino. Giocare in casa con il pubblico che fischia è la cosa più difficile che possa esistere. Io voglio una squadra e un pubblico coeso. Siamo tutti una famiglia: calciatori, allenatore, società, dipendenti. Non ho tempo di fare errori – ha aggiunto -. Devo far venire i tifosi allo stadio e mandarli via soddisfatti”.
“A Dan Friedkin ho parlato in faccia e mi ha lasciato a bocca aperta per il bene che vuole a questo club. Se mi ha chiamato si è reso conto degli errori. Mi è stata data carta bianca, sono stato chiamato per riportare la Roma in alto, ora tocca a me. Io sarò l’uomo vicino ala famiglia Friedkin. Si farà tutto insieme. Si cercherà di fare il meglio possibile e voglio aiutare affinché la Roma sia sempre nelle prime posizioni. Dan vuole una squadra e una società seria”.
“Loro stanno facendo delle cose belle, ma fatemi spiegare una cosa: siamo abituati a vedere le cose in modo piramidale, i Friedkin invece le vedono in modo collegiale, le decisioni sono prese e saranno prese in modo orizzontale. Dan Friedkin è scioccato oggi, mette un sacco di soldi e non vede risultati. Mi auguro da ora in poi le cose andranno meglio”.
Poi una precisazione su Dybala, alla domanda se la proprietà gli avesse chiesto di non farlo giocare per non far scattare il rinnovo automatico del contratto. “E’ stata la prima cosa che ho chiesto a Friedkin – ha spiegato – Io faccio come mi pare. Non mi interessano le clausole. Io ai miei presidenti parlo in faccia e scelgo chi voglio. Gli sta bene sennò non sarei qui”.