Francesco Totti è tornato a parlare del suo addio alla Roma, in un’intervista rilasciata ai cronisti spagnoli di ‘Revista Libero’. L’ex capitano è tornato sulla fine della sua esperienza da calciatore lanciando una frecciata alla società: “Sono coerente con me, con il mio fisico e con la mia testa. So che c’è un inizio e una fine. Però ci sono giocatori come Messi, Ronaldo, me… con il diritto di decidere. Avrei fatto bene alla Roma anche oggi non perché sono Totti, ma per l’ambiente, i giocatori, l’esperienza, il marketing, per tutto. Non avrei nemmeno dovuto giocare tutte le partite, una sì e tre no”.
Totti ha poi parlato della convivenza con Monchi, con il quale ha condiviso buona parte della sua esperienza dirigenziale in giallorosso. “Monchi non si è circondato delle persone che volevano davvero lasciargli fare il suo lavoro – ha affermato -. Ha avuto fiducia in altri che pensavano di più a se stessi”.
“E’ stato un rapporto con alti e bassi – ha proseguito Totti -. Non mi sono mai sentito importante nel progetto. Lui per me è una persona leale, sincera, molto professionale. Non è stato facile il suo arrivo. E’ passato da Siviglia, dove è rimasto per 30 anni, a Roma dove tutti si aspettavano il massimo. E’ arrivato in un momento singolare della gestione americana, penso sia stato mal consigliato”.