La decisione di Cristiano Ronaldo di allenarsi in patria dal Portogallo, improvvisando corse, passeggiate e anche vere e proprio sedute atletice, ha scatenato un aspro dibattito.
Le autorità potoghesi hanno minimizzato la situazione, sostenendo che CR7 aveva le autorizzazioni del caso, mentre in Italia la rabbia cresce.
In particolare da parte del responsabile della comunicazione della Lazio Arturo Diaconale che, intervenuto a ‘RadioSei’, non ha fatto mancare critiche alla scelta della Juve e del giocatore: “C’è uno schieramento incentrato su un conformismo fondato su pregiudizi anti-Lazio, che mi spingono a fare la voce fuori dal coro. Non vedo perché tutti quanti i media si debbano muovere all’unisono per criticare la Lazio e il presidente Lotito. I tifosi della Lazio sono brutti, sporchi e cattivi, ultrà, razzisti e quant’altro. È un pregiudizio totalmente ingiustificato contro cui io combatto ormai da tempo e continuerò a lottare. Si è vero, sono il portavoce di Lotito, ma esprimo più le mie opinioni, che comunque rispecchiano il pensiero della società”.
Poi l’attacco a Ronaldo, pur tra le righe e senza nominarlo: “La battaglia vera è stata tra chi voleva chiudere il campionato e chi riprenderlo. Il nostro pensiero è stato a favore della ripresa e questa posizione alla fine ha vinto. Ci sono delle norme che devono riguardare tutto il personale, semmai fosse possibile anche i tifosi. Proprio nel giorno in cui Conte ha stabilito il rinvio al 3 maggio, e tutti quanti hanno detto che si ricomincia il 4, l’impressione è che ci siano stati. Mi riferisco ai giocatori all’estero che ora hanno la possibilità di rientrare e di riprendere gli allenamenti quando lo faranno quelli della Lazio, che non si sono allenati”.