“Io parlo sempre da educatore, perché io non sono un allenatore di calcio, io insegno calcio. Per me la didattica è la cosa più importante: io non sono un allenatore di pallone, io sono un e-du-ca-to-re!”. Queste le parole con cui si era presentato una volta lo storico allenatore del Genoa Franco Scoglio, protagonista giovedì 18 febbraio della puntata de Il Falco e il Gabbiano di Enrico Ruggeri in onda alle 15.30 su Radio 24.
Un allenatore che si faceva chiamare Professore, Franco Scoglio era effettivamente un insegnante. Avvicinatosi al mondo del calcio dopo aver preso un diploma all’Isef e una laurea in Magistero, inizia la sua carriera di allenatore nei campionati di provincia. Nel 1972, senza aver nessuna esperienza particolare, il Professor Scoglio prende in mano le giovanili della Reggina e l’anno dopo approda, a soli 32 anni, alla Gioiese, campionato di serie D. Nell’84 gli viene affidata la guida del Messina e Franco Scoglio, in sole due stagioni, porta i giallorossi dalla serie C1 alla B. Tra parentesi, una delle punte di diamante di quella squadra è un giovane palermitano che risponde al nome di Totò Schillaci e che qualche anno dopo diventerà l’idolo delle notti magiche dei Campionati mondiali di Italia 90.
Intanto in quel di Genova, sono anni bui per quella parte della città che indossa i colori rossoblu del Genoa. La squadra da cinque anni è inchiodata in serie B e non riesce a risalire la china. Nel 1987 Aldo Spinelli prende le redini della società, risana il bilancio, compra giocatori e chiama sulla panchina Franco Scoglio. È l’inizio di un grande amore. Con il Professore il Genoa centra al primo tentativo la promozione restituendo ai tifosi genoani il sogno di vedere ancora una volta il grifone, simbolo della squadra rossoblù, vedersela con le grandi squadre del campionato di serie A.
“Morirò parlando del Genoa”, aveva confidato ad un amico. E così avviene il 3 ottobre 2005, in diretta tv. Il cuore del Professor Scoglio cede di colpo durante un dibattito con Enrico Preziosi, Presidente del Genoa.