Manuel Scavone sta bene e potrebbe essere dimesso dall’ospedale già nel corso della giornata di sabato. Il centrocampista del Lecce ha perso conoscenza dopo uno scontro con Beretta durante il match con l’Ascoli e ha trascorso la notte nel reparto di rianimazione del nosocomio leccese. Con lui è accorsa la moglie.
Queste le parole alla Gazzetta dello Sport del dottor Peppino Palaia, storico medico sociale e responsabile del settore sanitario del Lecce: “Dopo avergli parlato ieri sera, stamattina l’ho sentito al telefono e abbiamo scherzato. Sono stato rassicurato anche dal dottore Pulito, primario del reparto di rianimazione. Manuel non ha avuto bisogno di supporto rianimatorio e potrebbe lasciare nelle prossime ore l’ospedale. Il Parma, che ha avuto sino a pochi mesi fa Scavone, si è tenuto in costante contatto con me, tramite il d.s. Faggiano e il dottore Pasca. La nottata di paura è stata superata anche grazie alla perfetta efficienza della catena di rianimazione, che da anni il Lecce ha creato allo stadio Via del Mare”.
Scavone “ha subito un’iposistolia, cioè una diminuzione della frequenza cardiaca e una momentanea sofferenza ipossica a livello cerebrale. Dopo la ventilazione in maschera sul campo, si è ripreso ma è scontato che Scavone, reduce pure da un forte stress emotivo, avrà bisogno di recuperare gradualmente. Magari gli basteranno pochi giorni, valuteremo la reazione.