Neppure la decisione di continuare a giocare nonostante l’emergenza Covid-19 ha arrestato le polemiche traversali che stanno avvelenando il mondo del calcio in questi giorni drammatici per il paese.
Quanto successo pochi minuti prima di Parma-Spal, con il rinvio di 45 minuti per la richiesta dell’Associalciatori di sospendere il campionato, sostenuta dal Governo, ma avversata dalla Lega che ha deciso di far disputare ugualmente la partita e le altre cinque gare di recupero della 26a giornata.
La giornata è così scivolata a suon di comunicati con accuse intrecciate tra Aic, Figc e Governo, fautori della sospensione del campionato, e la Lega, che si aggrappa al Decreto del Governo che concede il proseguimento attraverso deroga:
La Lega Serie A ha diramato questo comunicato nel pomeriggio: “La Lega Serie A, fin dal primo giorno di emergenza per il Paese, ha sempre rispettato – per tutelare il supremo interesse alla salute – tutte le indicazioni governative ricevute sulla gestione epidemiologica del virus COVID-19, anche quando si sono manifestate in modo ondivago e contrastante. A salvaguardia e a tutela della salute degli atleti tesserati dalle Società e degli addetti ai lavori, la Lega Serie A ha riunito prontamente, la scorsa settimana, in conference call, i medici delle Società, con il coordinamento del Prof. Casasco, per stabilire procedure e comportamenti atti a tutelare massimamente la salute di tutti. Anche oggi la Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato questa mattina dal Primo Ministro Conte, nel combinato disposto con la decretazione d’urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse. Il ritardo del fischio d’inizio della partita Parma – Spal deve essere attribuito alla richiesta della Figc di un confronto urgente sulle richieste dell’Associazione Italiana Calciatori“.
Chiaro l’attacco all’Aic: “Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l’AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori. Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi nel frangente dello slittamento orario dell’inizio della gara del Tardini, ha ritenuto doveroso rispettare le indicazioni governative previste nel DPCM di questa mattina, proseguendo con lo svolgimento delle partite a porte chiuse. Le medesime considerazioni qui espresse valgono per quanto riguarda i diritti televisivi, dove Lega, Sky e Dazn si sono attenute alle disposizioni in essere.
Nella parte finale, ecco la presa di posizione verso il Governo: “Le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale e sicuramente non aiutano il sistema a superare il momento di difficoltà generato dal Virus”.
La replica del Governo è stata affidata allo stesso Spadafora, intervenuto a “90° minuto”: “Oggi si e’ giocato per un gesto irresponsabile della Lega di serie A e del suo presidente Dal Pino. E’ vero che nel dpcm c’e’ ancora la disposizione delle porte chiuse, ma stiamo consigliando agli italiani di stare a casa. Il mondo del calcio si sente immune da regole e sacrifici”.
Dal canto proprio l’Aic ha sottolineato attraverso le parole del presidente Tommasi la necessità di fermarsi, il prima possibile: “I campionati vanno fermati. Il segnale che le istituzioni sportive danno e’ pessimo. È pericoloso viaggiare da e per le zone rosse, è pericoloso giocare a calcio, è pericoloso salutarsi. Le squadre oggi stanno purtroppo scendendo in campo per dovere nei confronti di chi non ha il coraggio di decidere che il calcio non puo’ avere deroghe contro il coronavirus“. Così in una nota l’assocalciatori ribadisce la sua posizione in merito all’emergenza coronavirus. “Martedì ci sarà il consiglio federale – conclude l’Aic -, ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare”.
E a completare il quadro ecco la posizione della Figc, il cui presidente Gravina aveva anticipato sabato la possibilità di fermare il campionato qualora si verificasse una positività al Covid-19. Ora però ecco la scelta di appoggiare l’Assocalciatori: “Al di là delle posizioni di parte, per le quali auspico ci sia un confronto risolutivo nelle sedi istituzionali come il Consiglio Federale di martedì, esprimo la mia solidarietà personale e quella dell’intera Federcalcio per le ignobili minacce e per le volgari offese che sta ricevendo sui social il Presidente dell’AIC Damiano Tommasi“.