Sentenza Superlega, parla il legale del Napoli
L’avvocato esperto di diritto sportivo Mattia Grassani ha parlato ai microfoni di Kiss Kiss Napoli a proposito della questione Superlega. Ecco le sue parole.
“Questa sentenza ha già avuto un effetto, cioé ha posto un problema che negli ultimi mesi era seppellito. Perché nessuno si aspettava questo verdetto, apre ad una concorrenza rispetto al duopolio di Fifa e Uefa che sembrava intoccabile. La sentenza ha ristabilito una parità tra i clienti continentali e mondiali, e gli stessi club che gestiscono calciatori e stadi oltre che esibirsi all’interno delle competizioni organizzate dai player”.
“Dallo scontro si perderebbe tutti, quindi meglio aprirsi al dialogo in merito ad esigenze di stimolo per ampliare la scelta dei club. Fifa e Uefa non potranno più avere la centralità avuta fino a questo momento, ma dovranno ascoltare la consapevolezza dei club. De Laurentiis è un presidente che è già avanti, ed aveva già dichiarato di essere sensibile a questo aspetto e di potersi aprire a nuovi mercati. Lui viene dal mondo del cinema, e questa concezione l’aveva maturata già vent’anni fa. Non credo si precluda mai nessuna nuova soluzione, mentre altri hanno già chiuso le porte a questo progetto”.
“Per me la posizione del Napoli è intermedia in questo momento, vogliono valutare ma al tempo stesso non si precludono di poter aderire in caso di condizioni vantaggiose e di prospettive importanti. Non credo che si possa mai arrivare all’estradizione dei club dal nostro campionato qualora aderissero ad una competizione come la Superlega. Sarebbe un gesto clamoroso ma anche un danno per l’immagine del nostro calcio. Provocherebbe effetti a cascata di cause con tifosi e sponsor”.
“Nel basket la situazione è chiara, non ci sono solo le competizioni di tipo meritocratico, ma eventi di elite ad invito dove le squadre partecipano senza lasciare il campionato nazionale. E questo accade anche nel rugby, e con questa decisione della Corte UE ci invita a cogliere gli aspetti positivi, come quelli di togliere il monopolio ai player non solo sull’organizzazione dei tornei ma anche sulla vendita del prodotto in senso stretto”.