Arrigo Sacchi risponde a tono alle critiche su Simone Inzaghi

In un'intervista, Arrigo Sacchi sostiene Simone Inzaghi, affermando che il calcio a volte è incomprensibile e ingiusto.

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni della “Gazzetta dello Sport”, l’ex ct della nazionale Arrigo Sacchi, tra i vari temi trattati, si è soffermato sulle recenti critiche ricevute dal tecnico dell’Inter Simone Inzaghi dopo la recente battuta d’arresto in campionato contro il Bologna e l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Milan con un netto 0-3.

“Meno male che ci sono ancora dirigenti saggi, con la testa sulla spalle. Mi chiedo, dopo quello che si è visto nelle ultime stagioni come sia possibile mettere in discussione l’operato di Simone Inzaghi. Il mondo del calcio, a volte, è incomprensibile. Vabbé che, se a Madrid si permettono di criticare uno come Ancelotti, ormai vale tutto” ha esordito l’ex tecnico del Milan.

“Dopo la vittoria con il Bayern Monaco è stato omaggiato e due settimane dopo è diventato un asino? Mettere sul banco degli imputati un allenatore perché ha perso un paio di partite non rientra nel mio modo di pensare. Poi ci possono anche essere degli errori che sono stati commessi, ci mancherebbe altro, ma io, a quelli che ora si lamentano di Simone, domando: vi è mai capitato di sbagliare o voi siete perfetti? Errare è umano e mi pare che nessuno possa ritenersi immune” ha aggiunto l’ex allenatore del Parma.

“Se ha deciso di fare turnover con il Milan significa che ne aveva bisogno. Non ho mai conosciuto allenatore tirarsi volontariamente la zappa sui piedi. Certo, magari le seconde linee dell’Inter non sono allo stesso livello dei titolari, ma non conosco nessuna squadra in cui la qualità delle riserve è simile a quella dei titolari, nemmeno al Real Madrid. E’ logico che Frattesi non sia Barelli, che Asllani non abbia la stessa qualità di Calhanoglu e che Taremi non incida come Thuram. Quando si giocano tante partite come ha fatto l’Inter in questa stagione, è necessario prendersi questi rischi” ha concluso Arrigo Sacchi.

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