Home » Calcio » Serie A La storia di Boskov 27 Aprile 2014 L'ultima esperienza fu nel 2001, come commissario tecnico della Jugoslavia. Amato per la sua grande saggezza e umanità, molti suoi aforismi (come "Rigore è quando arbitro fischia" o "Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica"). Lutto nel mondo del calcio: domenica è morto alletà di 82 anni Vujadin Boskov. In blucerchiato è stato anche giocatore nel 1961-62, sul finire di una carriera giocata quasi integralmente nel Vojvodina di Novi Sad. Partecipò anche a un'Olimpiade (vinse l'argento) e due Mondiali. Lo ricordano anche gli altri club che guidò, Roma e Napoli. Totti: "Dal cielo guarderai il calcio con l'occhio del grande maestro che sei stato". Pecchia: "Un dolore enorme". Boskov da tecnico vinse un campionato spagnolo alla guida del Real Madrid e fu l'allenatore della Sampdoria campione d'Italia nel 1990-91. In Italia ha guidato anche Ascoli, Napoli, Roma e Perugia. Suoi anche "Meglio perdere una volta 5-0 che cinque volte 1-0", "Un brocco resta brocco anche se gioca a zona", "L'allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto". Roberto Mancini: "Aveva una esperienza incredibile e nonostante noi fossimo un gruppo di ragazzini, lui ci ha fatto sentire una grande squadra. Lo ricordo come un fratello maggiore". "Nella mia vita ho vinto tanto, ma lo scudetto con la Samp è il più dolce - disse -. Era il primo della storia e arrivò nel campionato più difficile al mondo. E' come quando ti nasce il primo figlio". "Ciao grande Vuja. La Samp piange un mito: si è spento Vujadin Boskov, il mister dello Scudetto", scrive il club doriano. Mihajlovic: "Per me era come un padre, lascia un vuoto incolmabile". 1 / 10 Prossima Gallery L'ultima esperienza fu nel 2001, come commissario tecnico della Jugoslavia. © Getty Images Napoli Roma Sampdoria