Una fotografia che mette in luce anche punti di forza e opportunità.
Una media di 70 anni in Serie C. È la carta d’identità degli stadi nei quali giocano le squadre che militano nella Serie C di calcio. Si tratta di stadi con capienze variabili, dai 1.500 posti ai 58.000, dotati di standard qualitativi e livelli di manutenzione giudicati tra il buono e il sufficiente ma carenti dal punto di vista dei servizi complementari alle attività sportive.
È quanto emerge da uno studio realizzato da Sportium, Società del Gruppo Progetto CMR, e presentato in occasione del webinar organizzato da Lega Pro, in collaborazione con l’Istituto per la Competitività (I-Com), dal titolo “Oltre la dimensione agonistica. Il ruolo dello sport nel Recovery Plan”.
Una fotografia che mette in luce anche punti di forza e opportunità. La metà degli stadi del campione analizzato sono interessati da progetti di riqualificazione, ammodernamento o ricostruzione.
La ricerca, che ha coinvolto i club della stagione sportiva 20/21, mostra che gli stadi sono collocati nel cuore dei contesti urbani e sono facilmente raggiungibili anche grazie alla capillarità delle reti stradali limitrofe.
I club promuovono numerose attività sociali sul territorio in particolare verso i giovani, le famiglie e le categorie più deboli.