Il presidente del Verona Maurizio Setti in una intervista al Corriere di Verona ha parlato della situazione societaria dell’Hellas: “Stavamo per crollare. Con Sogliano l’intesa è stata immediata ma è anche uno che spende tanto, prende giocatori che poi servono poco. L’ultima retrocessione? E’ stata un’annata disgraziata. Avrei dovuto cambiare prima Mandorlini. Se ho delegato troppo? Dopo il potere di firma che concessi a Sogliano e Gardini, ora ce l’ho solo io. Arrivammo a un monte ingaggi da 38 milioni a fronte di un fatturato che al massimo ne raggiungeva 48. Insostenibile”.
“Il nuovo spettro della B? Il risultato sportivo verrà sempre dopo l’equilibrio di bilancio. Meglio in Serie B sani che restare in A e fallire. Non faremo come altre società che sono scoppiate, noi l’IVA la paghiamo e anche le tasse e i contributi. I tifosi vogliono sognare? Li capisco, il mio è quello di vedere un Verona consolidato in A. Quanto vale il club? Non meno di 70 milioni. Il prezzo è questo ed è certificato. Offerte? Nulla di serio. Soldi guadagnati con l’Hellas? Io ce li ho sempre messi, altro che. E non mi tiro fuori lo stipendio dal club, prendo zero”.
“Pecchia a rischio? Il gruppo è con lui e dunque non ho ragioni per metterlo in discussione ma oltre alla prestazione occorrono i punti. Pecchia a fine anno andrà via insieme a Fusco? Credo che sarà così, ma la decisione è loro”.