“Dobbiamo dare tutti il nostro contributo, non solo adesso per qualche giorno”.
Già visibilmente scosso nella conferenza stampa pre-partita di venerdì, Sinisa Mihajlovic non è rimasto indifferente al tema della guerra in Ucraina nemmeno nelle interviste seguite al match dell’Arechi tra la Salernitana e il suo Bologna, terminato 1-1. Ecco le parole dell’allenatore serbo ai microfoni di DAZN.
“Quando ci sono le partite ti concentri su quelle e dimentichi cosa c’è fuori. Finita la partita è dura da gestire, per fortuna non sono un diretto interessato, ma quando guardo la tv mi tornano le emozioni nel mio paese di 30 anni fa. Nel mio Paese i primi giorni di bombardamento era la prima notizia, poi è diventata pian piano meno importante e oggi non deve essere così. Dobbiamo dare tutti il nostro contributo, non solo adesso per qualche giorno. Fortunatamente sono pochi che hanno passato una guerra. Poi ci sono persone meno fortunate, come me o come gli ucraini che se ne ricorderanno finché vivranno. Bisogna far capire ai giovani che cosa sia la guerra, ma soprattutto ai politici perché sono loro che fanno le cose. Le guerre sono tutte uguali: nessuna ha un vincitore solo innocenti che muoiono”, ha esordito il tecnico.
“Sapevamo che la gara sarebbe stata difficile: lo è stata, come sempre con le squadre in lotta per non retrocedere. Hanno cambiato molti elementi, sono diversi dal girone d’andata. Abbiamo preso gol forse sul loro unico tiro in porta, poi la gara si è fatta sporca e siamo stati un po’ sfortunati con la traversa presa nel finale. Penso che il pari sia comunque giusto, abbiamo provato a vincere fino alla fine. Potevamo fare meglio, ma potevamo anche perdere quindi dobbiamo accontentarci del punto: li abbiamo trovati nel loro momento migliore. Le tre punte? Hanno fatto quello che potevano. Bisogna cerca di fare di più con tre attaccanti, si sono sacrificati, e oggi non è stato semplice”, il pensiero di Mihajlovic sulla gara di Salerno.